Ricordate l'articolo sulle tecnologie emergenti del 2023 per l'edilizia? Abbiamo visto scenari sui cantieri del futuro, tra storie di case passive che abbracciano il Digital Twin e la rivoluzione robotica; la tecnologia Scan to BIM; l'Intelligenza Artificiale che accelera il processo di progettazione, e molto altro. Come sono andate queste novità? È il momento del pagellone delle novità BIM del 2023.
L'Intelligenza Artificiale si è fatta sempre più spazio nel mondo delle costruzioni, a vari livelli e attraverso diverse modalità di intervento. Non credo però che, allo stato attuale, il nome scelto per questa tecnologia sia calzante: sono strumenti che non hanno una loro capacità cognitiva, per questo preferisco definirli acceleratori, in quanto funzionano benissimo per sbrigare azioni ripetitive e/o fornire basi in modo rapido su cui sviluppare le soluzioni.
Nel nostro mondo progettuale sono nati moltissimi tool adatti ad accelerare il lavoro e finalmente sono stati implementati anche in Archicad: nel mese di novembre è stato annunciato l'add-on AI Visualizer, che permette di accelerare la fase di concept del progetto. Basato su Stable Diffusion (un modello di apprendimento automatico pubblicato nel 2022), permette di generare delle immagini partendo dalla vista del modello concettuale realizzato in Archicad.
Il workflow è molto semplice e utilizzabile senza uscire da Archicad: impostata la vista del modello concettuale, si passa all'immancabile prompt di testo in cui scrivere l'idea (come ad esempio "Casa moderna in cemento") per ottenere un'immagine renderizzata del modello concettuale, con i materiali scelti. Non vi piace? Vi basterà sistemare il testo del prompt e avrete una nuova soluzione con un altro materiale, come ad esempio legno o mattone. Una notevole accelerazione della fase di ideazione concettuale, che spesso porta via un bel po' di tempo. Una volta scelta e discussa la bozza di idea con il cliente, si potrà successivamente partire con la progettazione vera e propria del modello BIM.
Tornando all'argomento generale dell'intelligenza Artificiale, ci sono alcune considerazioni che vorrei sottolineare. Credo che chi segua da vicino le vicende sulle tecnologie di grande impatto nei vari settori abbia riconosciuto la nascita di due team: Adottivi e Riflessivi.
Al di là delle considerazioni che possono nascere dalle due fazioni, ad oggi, credo che tutti siano d'accordo sul fatto che la tecnologia attuale non sia ancora arrivata al punto di rendere un'auto in grado di guidarsi da sola. Pertanto, penso che per ora questa tecnologia sia molto lontana dallo scenario dove un algoritmo sarà in grado di sostituire un architetto professionista. Rimane il fatto che se già il workflow ha subito un ampio cambiamento con il passaggio dal CAD al BIM, lo stesso processo progettuale subirà un'ulteriore cambiamento radicale, portando il ruolo dell'architetto a una nuova evoluzione.
L'adozione dei Digital Twin nel mondo delle costruzioni sta diventando sempre più fondamentale. Il loro arrivo era inevitabile, vista la progressiva adozione della filosofia BIM. Creando un modello tridimensionale informatizzato, penso venga naturale cercare di utilizzarlo per altri scopi, oltre a quelli previsti dalle modalità di consegna della documentazione.
Un esempio di impiego lo troviamo nella gestione delle case passive: come sapete, il campo di adozione di questa tecnologia avviene proprio durante la lunga fase di utilizzo dell'edificio e l'implementazione dei digital twin nelle case passive offre grandi possibilità. Non è nel mio intento parlare di come si progetta e di come si costruisce una casa passiva; piuttosto, voglio portare l'attenzione sulla parte che sfugge nell'ecosistema energetico di queste costruzioni: i loro abitanti.
In un caso studio, si è pensato di tenere monitorata una casa passiva, progettata e costruita con tutti i crismi, una volta che gli abitanti si fossero insediati. Considerate che questo caso era stato studiato agli albori delle case passive e prima che nascesse il concetto di digital twin. Il risultato fu sorprendente: la casa passiva non stava funzionando, rendeva quanto una casa normale.
Qual era il problema? I residenti abitavano la casa passiva con le stesse abitudini che avevano nelle case tradizionali, vanificando di fatto tutto il lavoro svolto.
Capite bene che la possibilità di poter non solo monitorare ma anche agire in modo opportuno sui vari impianti della casa, anche da remoto, rende il sistema più efficiente: gli utenti possono monitorare le prestazioni, prevedere e identificare potenziali problemi, consentendo di ottimizzare la manutenzione e la gestione dell’oggetto fisico. In questo settore BIMx ha grandi potenzialità e lo possiamo vedere dal lavoro dello studio Minnucci Associati che lo ha utilizzato per connettere il Twin Model visualizzato su tablet a una serie di sistemi di terze parti come SAP, MBS, database, e chiamate VoIP.
So che i colleghi e lettori della mia età, cresciuti a pane e robottoni, appena leggono la parola robot corrono con il pensiero al Gundam gigante semovente di Yokohama. Sorridendo e sussurrando: «Ci siamo!»
Non ancora, in realtà, ma non disperiamo. Un anno fa molte delle tecnologie odierne pensavamo fossero molto lontane... ad esempio, un escavatore autonomo che costruisce muri di contenimento a secco in pietra lo avreste pensato? No, vero? Nemmeno io! E invece è tra noi, e ha anche un nome: HEAP, acronimo di Hydraulic Excavator for an Autonomous Purpose, realizzato dal Politecnico federale di Zurigo. Ah, dimenticavo: è in grado anche di scegliersi da solo i massi da utilizzare determinando la posizione migliore per ogni pietra e collocandola in modo da rispettare il progetto.
Con HEAP si allarga la famiglia di robot amici assieme a TyBOT (che lega il tondo per cemento armato), Dusty (che stampa i layout sulle superfici di costruzione) e Tela (che automatizza il processo di finitura del muro a secco).
Cè poi l'esoscheletro Apogee, in grado di aiutare il lavoratore che lo indossa, alleggerendo il carico fino a 30 kg durante ogni movimento, ideale quindi per i settori come la logistica, l’edilizia o l’assistenza ai malati.
Sappiamo bene che nella professione è difficile che ci venga proposto di progettare un edificio partendo dall'idilliaco campo da calcio, senza vincoli, tanto bello quando si deve progettare in facoltà, ma che abbiamo imparato a riconoscere come qualcosa di decisamente poco realistico. Nella professione si parte quasi sempre da una situazione esistente, dal costruito reale, che va rilevato, conosciuto e documentato.
Per conoscere il costruito e farlo diventare parte integrante della nostra progettazione, si sta facendo avanti la tecnologia SLAM, nata per la robotica, e utilizzata con promettenti risultati. Presente anche nel rilievo del costruito, utilizza la tecnologia LiDAR per la localizzazione e mappatura simultanea, con il notevole vantaggio di passare senza soluzione di continuità dalla scansione a piedi e quella stazionaria mentre si acquisiscono immagini a 360°.
A fare tutto questo c'è un simpatico oggettino tecnologico: si tratta del Faro Orbis Mobile Scanner, di recente produzione, che va al pari con Faro Sphere XG, l'ultima versione della piattaforma di realtà digitale basata su cloud, che unisce tutti questi dati in un unico luogo.
Non è il solo strumento a disposizione: anche nel settore dell'edilizia la tecnologia sta facendo passi da gigante, diventando leggera e sempre più alla portata di tutti, appoggiandosi a uno strumento che abbiamo sempre con noi: lo smartphone, grazie a LiDAR e agli sviluppatori che stanno usando queste caratteristiche hardware per creare app dedicate al settore edile e progettuale.
In questo senso è molto appetibile l'app gratuita iRhino3D, che abbraccia le API Roomplan di Apple permettendo di generare un modello 3D di uno spazio interno in pochi secondi, producendo l'output NURBS che può esser salvato come file 3DM e organizzato in livelli come pareti, armadi, mobili ecc.
Ho già spedito la mia lettera a Babbo Natale, chiedendo di ricevere un iPhone dotato di LiDAR. Dopotutto, penso di essere stato bravo quest'anno!
Lo so, non vedete l'ora di sentirli, ma ne parleremo nel prossimo episodio: Ora è tempo di pensare ai preparativi per il pranzo di Natale e a festeggiare adeguatamente il nuovo anno.
Con il nuovo anno introdurrò anche le nuove tecnologie da tenere d'occhio per il 2024.
Nel frattempo, vi lascio con il best of dei contenuti del 2023.
Se vi siete persi il podcast Archicad Talks, riporto qui gli episodi di quest'anno, dove ho avuto l'onore di intervistare alcuni massimi esperti del mondo BIM.
Con Roberta Cecchi abbiamo visto il BIM a 360 gradi, mentre i tecnici dello Studio Inhori ci hanno raccontato la loro vittoria a un concorso internazionale di progettazione con Archicad. Franco Zagato dello Studio NOA ci ha parlato delle figure professionali "bridge" e le frizzanti risorse dello Studio lolloedado di come il BIM permette loro di coniugare la vita personale con la vita lavorativa.
Architettura, certo, ma non solo: abbiamo ascoltato il dietro le quinte del BIM nel settore Retail con Marco Bui di Pasolini e il caso pratico di interoperabilità nel settore termotecnico con Beatrice Soldi di Edilclima. Sono stati ospiti anche i protagonisti del team di Graphisoft Italia: Salvatore Sicurella per il tema HBIM; Luca Manelli che ci ha spiegato le novità di Archicad 27 e Giuliano Michielan che mette la sua esperienza e la sua capacità al servizio di noi utenti Archicad.
Non ultimo abbiamo parlato di formazione, la base su cui costruire la nostra carriera, con le puntate dedicate ai percorsi formativi: BIM Specialist, con Andrea Arlanch e BIM Manager, con Marco Magnatta.
In questo blog sono certamente da recuperare i temi basati sulla filosofia BIM, sull'interoperabilità che fa comunicare progettazione e costruzione, ricordando che la parte fondamentale del nostro lavoro riguarda anche i dati e la loro sicurezza.
Tra gli articoli di focus più architettonico, abbiamo affrontato la trasformazione digitale a due velocità, fornito spunti per la raccolta dei dati necessari per un progetto e qualche consiglio per la visualizzazione tecnica. Inoltre, abbiamo dato spazio anche alla vita lavorativa, pensando al valore dei dettagli, e a quella personale con un progetto homemade.
Appuntamento al 2024, con tanti nuovi contenuti sul nostro appassionante settore!