BIM

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Storie di implementazioni OpenBIM: il caso studio di Open Architects

Scritto da Mario Napolitano
il 25 giugno, 2024

Tag: IFC e Open BIM

In questa serie di articoli ti racconterò come alcuni studi di progettazione, che ho seguito personalmente, hanno implementato l’openBIM secondo un approccio basato sull’ organizzazione e sulla semplicità.

L'adozione del metodo BIM (Building Information Modeling), infatti, sta rivoluzionando il settore della progettazione, costruzione e gestione degli immobili, migliorando la collaborazione e l'efficienza tra i vari attori del processo edilizio. In particolare, l'approccio openBIM, basato sull'uso di standard aperti e formati interoperabili sviluppati da buildingSMART International, consente di uniformare il linguaggio degli attori del processo e ottenere un modello dati ben strutturato, archiviabile e interrogabile nel corso del suo ciclo vita.

 

L'innovazione BIM nella PMI

Troppo spesso si pensa che siano solo i grandi player internazionali a guidare l'innovazione nel settore BIM. Grandi aziende, studi e società del settore indubbiamente traggono vantaggio dall’utilizzo e implementazione della metodologia BIM anche se, a mio parere, indirettamente tendono a svilire e minimizzare gli sforzi e l’impegno della PMI nello stesso ambito. Basta pensare ai grandi eventi BIM del settore per domandarsi: Quante volte abbiamo ascoltato una presentazione, un caso studio o in genere uno speech di una PMI riguardo il BIM?

Il rischio che si corre è associare il BIM a progetti di un certo spessore e rilevanza, collegati a realtà importanti dai grandi investimenti economici, di tempo e di risorse.

Ma il BIM non è solo qui: sono presenti anche molte piccole e medie imprese italiane con una notevole capacità di visione a lungo termine, spesso superiore rispetto alle grandi realtà. Queste aziende, nonostante le risorse umane limitate, hanno colto i benefici del loro duro lavoro, focalizzando la loro attenzione sulla corretta implementazione di questa metodologia. La loro motivazione è spesso guidata dalla necessità di migliorare l'efficienza operativa e la qualità dei progetti e, perché no, anche dalla volontà di potersi distinguere un giorno come leader nel loro campo. 

greenwave

Green Wave, un progetto di residenza green a cura dell’Arch. Andrea Arlanch

 

Open Architects, un team all'avanguardia

Un esempio significativo di implementazione openBIM è rappresentato da Open Architects, un'associazione no profit che promuove lo sviluppo e la collaborazione tra professionisti di alto livello con sede in Svizzera. Fondata dagli architetti Andrea Arlanch, Andrea Molina e dai loro studi professionali (Arlan.ch Atelier d’Architettura, di cui abbiamo visto alcuni progetti in questo articolo, e Studio di Consulenza e Architettura Andrea Molina), l’associazione si presenta come un incubatore di eccellenze che raccoglie collaboratori qualificati e partner per fornire servizi progettuali di altissimo livello. Attualmente, Open Architects conta oltre 10 professionisti specializzati che lavorano in sinergia per offrire soluzioni progettuali innovative e all’avanguardia.

Open Architects team

Open Architects, team al completo. Rispettivamente dalla prima riga in alto a sinistra l’Arch. Andrea Arlanch e l’Arch. Andrea Molina

 

Prima dell’implementazione openBIM, Open Architects utilizzava già soluzioni BIM come Archicad, ma allo stesso tempo affrontava numerose sfide quotidiane non indifferenti. La mancanza di standard grafici e informativi adeguati portava a inefficienze significative, la creazione di disegni e la gestione delle informazioni, ad esempio, erano spesso manuali e questo causava un maggiore investimento di tempo e lavoro.

Inoltre, il calcolo dei costi di costruzione - per essere precisi: il calcolo dei Codici Costi di Costruzione assimilabile a un Computo Metrico Estimativo, che in Svizzera ha una rilevanza particolare - veniva effettuato manualmente su tabelle Excel, rendendo il processo lungo e laborioso.

Infine, la collaborazione con professionisti BIM esterni, i quali avevano già implementato le loro conoscenze, risultava difficoltosa a causa della mancanza di standard comuni e formati interoperabili come ad esempio l’Industry Foundation Class (IFC).

 

Implementare il BIM: analisi tecnica e comportamentale

Qualsiasi implementazione che si rispetti inizia con un'analisi dettagliata dello stato d'arte aziendale. Dal punto di vista tecnico, questa fase coincide con l'identificazione degli standard esistenti, delle pratiche correnti e delle principali sfide operative che lo studio deve affrontare nelle principali tipologie di commesse.

Oltre a questo aspetto tecnico, a mio avviso, è importante prendere in considerazione anche l’aspetto comportamentale lavorativo. Per intenderci non basta comprendere cosa si produce, è necessario capire anche come lo si produce. Con questo non si intende comprendere solo l’utilizzo di una determinata funzione del software, ma piuttosto ci si concentra sul capire quali sono le azioni da mettere in pratica, individuare quali sono le convinzioni da confermare e quali invece quelle da scardinare e, infine, si deve cercare di esaltare l’esperienza accumulata nel corso del tempo in modo da poter sviluppare un nuovo processo e flusso lavorativo basato sul BIM. 

Processo di analisi

Processo di analisi dello stato dell’arte aziendale per l’aspetto tecnico e progettuale.

Arrivando a un esempio concreto, nel caso di Open Architects è stato compreso che:

  • Si tendeva a modellare qualsiasi elemento con un processo di sovra-modellazione;
  • Si possedeva una vasta conoscenza del processo progettuale e costruttivo svizzero, secondo la normativa SIA e dei Codici Costi di Costruzione, che però si relazionava poco con lo strumento BIM Archicad e, di conseguenza, con l’intero flusso di lavoro.

 

Sviluppo del Template di Studio openBIM

Il know-how aziendale di Open Architects ha giocato un ruolo cruciale in questa fase. Gli architetti Arlanch e Molina, grazie alla loro vasta esperienza nella progettazione e nella direzione dei lavori, hanno individuato i criteri necessari per lo sviluppo di template propedeutici:  

  • Identificare gli elementi essenziali grafici ed informativi in accordo con la normativa SIA e le loro destinazioni d’uso tipiche progettuali;
  • Creare una mappatura informativa dettagliata in cui ogni componente del modello sia collegato in modo da poter specificare le varie proprietà e garantire un facile accesso ed utilizzo di tutte le informazioni. In questo modo, di conseguenza, anche il margine di errore diminuisce;
  • Sviluppare una serie di processi automatici che consentano l’estrapolazione automatica di informazioni dal modello conformi ai Codici Costi di Costruzione.

Questo template, mappato verso lo schema dati IFC, costituisce oggi la base di tutti i progetti e viene aggiornato continuamente per includere nuove funzionalità e migliorarne l'efficienza. Il modello architettonico creato consente oggi di estrapolare diverse tipologie di abachi, esportabili in formati aperti come PDF e CSV, oltre al modello informativo in formato IFC. Queste schede sono conformi alle normative nazionali UNI 11337 ed internazionali ISO 19650, al loro interno, infatti, si trovano le linee guida per l'uso del BIM nella progettazione, costruzione e gestione degli edifici attraverso formati aperti e interoperabili.

Flusso di implementazione

Flusso di implementazione della metodologia openBIM applicata ad Archicad e conforme agli standard e formati aperti.

 

Flussi di lavoro più efficaci in openBIM

L'adozione dell'openBIM ha portato a una significativa standardizzazione grafica e informativa e, allo stesso tempo, la correlazione tra il modello e le informazioni è notevolmente migliorata, come l'automazione degli output, riducendo il tempo necessario per le attività progettuali di oltre il 50%. Questo risultato è stato ottenuto attraverso l'integrazione di sistemi di automazione tramite alcune funzioni di Archicad come ad esempio le Espressioni, che hanno consentito di eliminare processi di calcoli manuali, in particolare, per il calcolo dei Codici Costi di Costruzione attraverso il forte know-how aziendale e la riduzione delle attività di sovra-modellazione.

Nel corso dell'ultimo anno, l'implementazione openBIM in Open Architects sta raggiungendo altri orizzonti attraverso la creazione di un database di elementi standardizzati, sia geometrici che informativi. Questo database, ancora in fase di sviluppo, permetterà di essere più efficienti e di ridurre ulteriormente i tempi di progettazione. Grazie a elementi predefiniti, sarà possibile eseguire un controllo preventivo su qualsiasi componente del modello, migliorando ulteriormente la qualità del servizio offerto ai clienti, oltre a permettere agli architetti di non doversi più preoccupare delle impostazioni di ciascun elemento presente all’interno delle relative finestre di dialogo. 

sviluppo del database

Sviluppo del Database BIM per l’automazione i processi aziendali e progettuali

 

Open up to…

L'esperienza di Open Architects dimostra che la chiave del successo risiede più nella visione a lungo termine del BIM e dei suoi vantaggi, piuttosto che nel mero utilizzo di strumenti tecnici. L'openBIM non solo migliora la qualità dei progetti, ma rappresenta anche una strategia vincente per rimanere competitivi all’interno di un settore in continua evoluzione consentendo di valorizzare e accentuare i punti di forza tecnici e pratici di uno studio di progettazione. 

Per qualsiasi altro spunto di riflessione sul tema BIM e Archicad puoi trovarmi sul mio sito web o sul mio profilo instagram, dove ogni BIMer è il benvenuto!