Tag: IFC e Open BIM
Continua la serie di articoli dedicati agli esempi concreti di implementazione dell'Open BIM. In questo secondo articolo ti racconterò di uno studio di progettazione che ho seguito personalmente attraverso un percorso formativo, adottando un metodo che unisce organizzazione e semplicità.
Con l'arrivo dell'obbligatorietà del BIM negli appalti pubblici, cresce la necessità di adottare gli standard aperti. Il nuovo Codice Appalti (D.lgs 36/2023) impone alle stazioni appaltanti e, di conseguenza, agli affidatari delle commesse di utilizzare i formati aperti regolamentati da enti indipendenti, come l'IFC di buildingSMART. Nonostante possibili proroghe e una frettolosa (ma inefficace) corsa ai ripari, è fondamentale rendere i processi con il BIM efficienti e produttivi nel minor tempo possibile. In questo scenario, il vero ostacolo da superare è la nostra tendenza a complicare un BIM spesso caratterizzato da sovrastrutture e sistemi difficili da comprendere.
ECO Green Project, un team sostenibile
ECO Green Project è una società di progettazione specializzata nella riqualificazione di edifici esistenti attraverso soluzioni sostenibili e innovative. Con sede a Torino e Treviglio, fa parte di un gruppo più ampio che include aziende come Econdominio e Orolavoro, che operano in ambiti complementari alla progettazione. Attualmente, la Eco Green Project conta oltre 15 professionisti: più di metà team utilizza Archicad per la progettazione architettonica e per altri usi BIM. L'azienda si concentra principalmente sulla progettazione di edifici residenziali, come condomini, con una forte propensione alla praticità e alla sostenibilità.
Inizialmente, il team ECO Green Project si è confrontato con una serie di sfide tipiche della fase di avvicinamento al BIM:
- Mancanza di standard grafici uniformi per la produzione degli elaborati bidimensionali per tutte le commesse di studio;
- Mancanza di correlazione diretta tra modello e dati estrapolati per altre lavorazioni progettuali come computi metrici estimativi ed analisi energetiche;
- Flussi di lavoro frammentati tra vari software BIM interni all’azienda;
- Conoscenza di Archicad variabile all'interno del team di progettazione, dove alcuni utenti risultano più preparati di altri, che invece possiedono conoscenze di base.
Giornata di formazione ed implementazione negli uffici di ECO Green Project.
La situazione di partenza comportava una scarsa automazione nella gestione degli output progettuali, caratterizzata da azioni ripetitive all'interno del software di Authoring e una frammentazione delle attività lavorative. È stato, quindi, necessario rivedere l'approccio al BIM per migliorare l'efficienza e l'integrazione dei flussi di lavoro aziendali. Il processo di cambiamento è stato lungo: lo abbiamo suddiviso in fasi così da permettere a tutti i collaboratori dello studio di assimilarlo gradualmente.
Lo sviluppo del template BIM
Per superare queste problematiche, abbiamo sviluppato insieme a ECO Green Project un template BIM su Archicad che riflettesse il loro core business e fosse allineato ai loro standard grafici e informativi.
Studio delle principali lavorazioni aziendali dal Vademecum Tecnico fornito ai loro clienti.
Per svilupparlo abbiamo condotto uno studio preliminare e continuo sulle principali lavorazioni che lo studio affronta in questo tipo di progetti. L'obiettivo è stato quello di utilizzarle come base informativa per la produzione degli elaborati 2D e per future implementazioni interoperabili. Questo processo ha portato alla creazione di veri e propri gruppi informativi automatizzati, realizzati attraverso l'uso delle Espressioni, come ad esempio:
- Ripristini di balconi (come frontalini e sottobalconi);
- Ripristini e tinteggiature di chiusure verticali;
- Coibentazione di chiusure verticali;
- Coibentazione di chiusure orizzontali (come pilotis, passi carrai, lastrici solari);
- Ripristini, coibentazioni e demolizione/ricostruzione di coperture;
- Ripristini di elementi annessi alle coperture (cornicioni, canne fumarie e simili).
Computo metrico estimativo di massima ottenuto automaticamente in Archicad per modelli light.
Partendo da questa base, sono stati stabiliti tutti gli standard grafici e informativi e sono state uniformate sia le categorie di tavole prodotte sia gli abachi quantitativi da derivare.
Durante lo sviluppo, abbiamo anche esplorato ulteriori potenzialità del template, che continuava a evolversi. Abbiamo integrato un Computo Metrico Estimativo di massima per le lavorazioni più rilevanti del cosiddetto modello light del progetto. Abbiamo ottenuto un'anteprima dei costi da presentare in assemblea condominiale, evitando così di spendere energie e risorse per una modellazione definitiva senza prima avere l'approvazione dei lavori.
Il vero BIM alla portata di tutti
Il secondo passo che ha portato questa società verso l'implementazione openBIM è stato l'integrazione con Primus IFC. In questo modo abbiamo integrato con successo il BIM 5D, una dimensione che incorpora il calcolo dei costi nel flusso di lavoro orientato al BIM. Ad oggi, ECO Green Project è in grado di automatizzare il computo metrico semplicemente esportando il modello da Archicad in formato IFC verso Primus IFC. Così facendo, riduce notevolmente il tempo necessario per elaborare misurazioni e preventivi.
Flusso di implementazione della metodologia openBIM applicata ad Archicad e conforme agli standard e formati aperti.
Contrariamente a quanto si possa pensare, però, l'implementazione di un flusso interoperabile tra diversi software non si limita alla semplice esportazione del modello in IFC. Questa soluzione richiede una corretta strutturazione e organizzazione del modello stesso, in base al Livello di Fabbisogno Informativo richiesto. Abbiamo quindi determinato la giusta quantità e granularità di informazioni da esportare per l'uso BIM (BIM Use) e per la fase di progetto in corso, evitando di sovraccaricare il modello con dati superflui.
È importante evidenziare un'ulteriore sfida incontrata all'interno dello studio: l'assenza di figure specializzate BIM, al di fuori di un unico BIM Specialist. Questa è una situazione ricorrente per la maggior parte delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. In questi contesti, è necessario comprendere le difficoltà legate alla creazione, strutturazione e interpretazione di un file IFC, tutti aspetti spesso poco noti anche alle stesse figure BIM. Uno degli obiettivi principali è stato rendere l'uso del formato IFC il più semplice possibile, soprattutto per i tecnici che non avevano familiarità con il BIM perché non necessario nel loro lavoro quotidiano.
È qui che il mio approccio personale, l’easyBIM, ha fatto la differenza: questo metodo rende l'IFC accessibile e comprensibile anche a chi ha solo sentito parlare di BIM in occasioni disparate, come i convegni. L'easyBIM si basa su quattro principi fondamentali:
- Standardizzazione delle informazioni attraverso un linguaggio comune all'interno dello studio;
- Automazione nella generazione delle informazioni tramite l'uso di Espressioni;
- Adozione di formati aperti, con un impiego intensivo dell'IFC e dell'openBIM;
- Semplicità come chiave per l'interpretazione e l'utilizzo dell’IFC.
Realizzare tutto questo è stato possibile grazie all'applicazione delle metodologie descritte per evitare l'uso improprio di codifiche complesse e di difficile interpretazione.
Il mio approccio easyBIM per l’implementazione openBIM di ECO Green Project.
Strutturazione semplificata ed automatica di un modello dati IFC da Archicad a Primus IFC.
Grazie a un ulteriore aggiornamento del template Archicad, gli elementi del modello sono stati codificati in modo chiaro e intuitivo, con descrizioni dettagliate che facilitano la lettura e l’interpretazione dei dati. La codifica proposta ad ECO Green Project è basata su descrizioni semplici e dirette, che aiutano progettisti e tecnici che si occupano del computo metrico a lavorare in modo più fluido ed efficiente. Inoltre, la maggior parte delle proprietà del modello sono automatizzate, rendendo il processo di gestione dei dati IFC ancora più immediato e meno soggetto ad errori.
La semplicità è la chiave del successo
L'implementazione del BIM e l'adozione di un approccio openBIM hanno permesso a ECO Green Project di ottenere risultati significativi. Oggi, l'azienda è in grado di completare la modellazione e la documentazione di progetti complessi in tempi record: ha ridotto i tempi medi del 50%, con punte che arrivano fino al 66% in casi particolari. Questo approccio coniuga sostenibilità, innovazione e semplificazione. Dai risultati è evidente come il BIM e l'interoperabilità tra software possano rivoluzionare il settore delle costruzioni, facilitando il lavoro dei professionisti, soprattutto nelle PMI.
Alcuni esempi di modelli per il progetto definitivo sviluppati da ECO Green Project
con il template Archicad sviluppato su misura.
Per qualsiasi altro spunto di riflessione sul tema BIM e Archicad puoi trovarmi sul mio sito web o sul mio profilo Instagram, dove ogni BIMer è il benvenuto!
Se vuoi scoprire gli altri casi studio aziendali legati all’openBIM e seguiti dalla Napolitano Consulting S.r.l., leggi gli articoli della serie:
- Storie di implementazioni open: il caso studio di Open Architects
- Storie di implementazioni open: il caso studio di ECO Green Project