BIM

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BIM rocks! Come far suonare i tuoi progetti con i dati

Scritto da Roberto Marin
il 13 febbraio, 2024

Tag: Passare al BIM

Con il ritorno della neve (finalmente), la tentazione di prendere la mountain bike e infilare un sentiero nei boschi è forte. D'altro canto, le temperature invernali mi spingono piuttosto a rispolverare la mia chitarra elettrica, per scoprire se ho ancora delle buone basi. In questo articolo restiamo sulla stessa traccia e diamo una rispolverata alle basi del BIM (ma con un pizzico di rock).

 

Dallo spartito alla musica: la tridimensionalità alla base del BIM

Un concetto fondamentale da tenere a mente quando si parla di modello BIM è che non si sta parlando di un semplice modello tridimensionale. Il modello informativo BIM ha come base il modello 3D a cui si aggiungono i dati: rimanendo in tema musicale, potremmo identificare il modello 3D come la chitarra e i dati come le note. Il primo senza le altre non avrebbe una vera utilità. 

Alla base di un progetto CAD c'è l'utilizzo dei dati come strumento di progettazione, esecuzione e comunicazione dell'idea. Il modello tridimensionale è, invece, la base di partenza per poter sfruttare appieno la filosofia BIM. Visto che i dati sono la base comune tra CAD e BIM, nel passaggio al BIM riusciremo a creare in modo piuttosto versatile un workflow adatto al nostro lavoro, ufficio o realtà imprenditoriale.

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Come si usano i dati

Avevamo già parlato della sicurezza dei dati senza però trattare in modo approfondito l'aspetto etico: i dati ci permettono di prendere decisioni in modo consapevole, grazie all'utilizzo di sensori, strumenti utilizzati in larghissima parte nel settore dell'automotive.

Nel mondo delle costruzioni siamo ancora agli inizi, anche se comunque in crescita. Basti pensare alla quantità di dati che vengono generati nelle diverse fasi di ideazione di un edificio: progettazione, realizzazione, ristrutturazione e gestione. Questi dati ci permettono di avere degli indicatori sintetici che possono determinare la qualità degli ambienti in cui si vive, il grado di sicurezza delle scuole o il grado di manutenzione dei ponti su cui transitiamo. Consultabili anche sullo smartphone e, soprattutto, comprensibili anche ai non addetti ai lavori. 

Vorrei soffermarmi proprio sulla questione della libera circolazione dei dati. Come già noto, non sono rari avvenimenti spiacevoli come i data breach, anche in aziende di dimensioni rilevanti. L'etica si identifica proprio nell'utilizzo e nella progettazione della tecnologia, che deve essere pensata per migliorare la nostra società e non per meri interessi commerciali.

Il nostro ruolo di tecnici che lavorano nel mondo delle costruzioni ci impone di supportare e preferire le iniziative che siano trasparenti nell'uso dei dati forniti, che lavorino per affrontare la crisi climatica che interessa tutto il genere umano, che vogliano usare questi dati come materiali per proiettarci verso un futuro realmente migliore.

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I nostri dati fanno la differenza, come l'utilizzo che ne facciamo, si tratta soprattutto di comprenderne il ritmo: analizzandoli durante il processo di progettazione, possiamo riconoscere i pattern emergenti, identificare aree di miglioramento ed evolvere con essi la nostra progettazione che diventa a tutti gli effetti Data Driven.

 

Collaborare in BIM come una rock band affiatata

Uno dei cambiamenti principali che la filosofia BIM ha introdotto nel mondo delle costruzioni è la possibilità di lavorare su un palco comune, proprio come una band. 

Quando la tecnologia CAD era l'unica opzione, gli architetti si sono abituati a lavorare in solitaria, come un solista che prova ad apprendere in autonomia l'arte della musica. Ma è solo quando si inizia a studiare con altri musicisti che si riesce a dare il meglio.  

Questo esempio calza a pennello anche per ciò che sta capitando nell'era della filosofia BIM. Studio, conoscenza dello strumento, prove e affiancamento rendono il singolo professionista una persona adatta a far gruppo con gli altri, per riuscire ad affrontare il palco virtuale delle costruzioni edili.

Nel mondo del BIM è l'IFC il formato di file che consente di dialogare tra diversi attori e software, ed è importante che il suo utilizzo e l'interpretazione dei dati di destinazione vengano comunicate nel modo corretto per poter collaborare.

 

Programmazione informatica nella progettazione

Come per un musicista, suonare più volte gli stessi pezzi porta al desiderio di personalizzare e unire più melodie, così un architetto che sfrutta la filosofia BIM si trova a ridurre gli sprechi, ottimizzare i dettagli e lo spazio, mettendo in risalto il design e rendendolo il vero protagonista.

I più scafati sconfinano nell'ambito della programmazione informatica utilizzando la programmazione GDL, sfruttando software come PARAM-O e creando algoritmi progettuali. Tutta questa parte di progettazione, che i moderni architetti sentono sempre più spesso e che iniziano a metter in pratica è qualcosa di davvero innovativo che fino a poco tempo fa non era nemmeno immaginabile.

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Provando a dare uno sguardo sul futuro si può prevedere che questo per i giovani architetti sarà qualcosa di ordinario e la comunione tra informatica e progettazione edilizia si farà sempre più salda.

 

La presentazione del progetto: performance per il pubblico

Le band su un palcoscenico devono diventare dei veri performer per riuscire a mantenere l'attenzione del pubblico. Le performance di noi progettisti avvengono inizialmente attraverso le rappresentazioni grafiche 2D, dando il meglio dello spettacolo con la visualizzazione architettonica: i render statici stanno perdendo un po' la loro importanza in questo aspetto, diventando più uno strumento di lavoro per sperimentare idee e comunicarle in modo veloce.

La visualizzazione architettonica si sta spostando sempre di più nella comunicazione tramite video dinamici renderizzati dei nostri progetti: un settore più da registri cinematografici, forse, in cui bisogna da una parte attirare l'attenzione sui punti focali dell'architettura e dall'altra creare l'adatta coreografia che accompagni il Cliente nella fruizione dei contenuti della progettazione che devono passare anche dall'utilizzo dei dati in essi contenuti.

Via libera quindi alle visualizzazioni 3D interattive, ai tour virtuali e alle simulazioni in real-time per coinvolgere i clienti nel progetto prima che diventi realtà. Si tratta di marketing, certo, ma solo in parte: si tratta in realtà di uno strumento che crea una connessione autentica con chi vivrà e userà gli spazi che stiamo progettando.

 

Strumentazione

La filosofia BIM ruota attorno alla tecnologia informatica e guida la visione del design architettonico, tramite la collaborazione professionale e la connessione con il pubblico. I dati che vengono generati dalla progettazione permettono di ottenere una visione approfondita del progetto e del suo impatto sull'ambiente.

Le regole stanno cambiando e siamo solo all'inizio di questa straordinaria era in cui la progettazione architettonica diventa sempre più entusiasmante, andando a sconfinare in nuovi territori inesplorati.

Non vi rimane che prendere la vostra chitarra virtuale e lanciarvi sui palchi del BIM!

 

 


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