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Dal 12 gennaio 2023 è disponibile Archicad 26 in versione nativa su Mac con Apple Silicon. Prima di spiegare il significato di questa frase e svelare il valore di questa innovazione è importante, per i professionisti, sapere della possibilità di scaricare l'Update 2 Build 4032 in Italiano, ricordando che si tratta di una versione diversa da quella per Mac con chip Intel.
La prima parte dell'articolo approfondiamo l'evoluzione dei processori Apple, altrimenti puoi passare direttamente ad Archicad 26 nativo per Apple Silicon.
L'evoluzione dei processori negli anni
Il termine Apple Silicon richiama il componente, ovvero il silicio, che Apple usa per la fabbricazione dei processori per i computer che utilizziamo.
L'annuncio di Apple Silicon M1 nel 2020 fa parte di un lungo processo di indipendenza hardware durato vari anni, con lo scopo di produrre internamente i propri processori. Con l'occasione, Apple ha dichiarato che la transizione dal processore Intel, integrato fino ad allora nei dispositivi, sarebbe avvenuta entro i due anni successivi. A gennaio 2023, solo nei Mac Pro risulta integrato il processore Intel Xeon, confermando che la transizione è ormai quasi conclusa.
A differenza dei processori Intel, che usano un'architettura x86, i processori di Apple usano un'architettura chiamata ARM. Non si tratta soltanto di un cambiamento interno al chip, ma implica anche una diversa implementazione delle istruzioni software per far funzionare il sistema operativo e le sue applicazioni. La sfida è stata vinta inserendo nel sistema operativo macOS un sistema di traduzione delle istruzioni x86 per ARM, chiamato Rosetta 2. In questo modo si può utilizzare il software, composto dal chip Intel, anche con Apple Silicon, senza l'intervento di uno sviluppatore.
Proprio in questo contesto nasce l'appellativo nativo, utilizzato in riferimento ai software nativi programmati e sviluppati per lavorare utilizzando direttamente le istruzioni ARM di Apple Silicon, senza l'intervento del traduttore Rosetta 2.
Dal punto di vista hardware, Apple Silicon è in realtà un System On A Chip (SoC): non soltanto un processore ma un sistema di chip che svolgono funzioni diverse oltre all'elaborazione dati e alla gestione della grafica. Ci sono infatti aree del SoC dedicate all'apprendimento automatico, alla realtà aumentata (Neural Engine), alle immagini (ISP), alla sicurezza (Secure Enclave) e alla codifica di video e Pro Res.
La parte del SoC della versione base di Apple Silicon M1 dedicata all'elaborazione dei dati (CPU), è suddivisa in core ad alte prestazioni e core ad alta efficienza (4 per tipo nella versione base), mentre la parte grafica (GPU) ha 7 o 8 core in base al modello.
Dopo l'annuncio del chip M1, Apple ha continuato a sviluppare versioni sempre più potenti: Pro, Max e Ultra. Questi chip si rivolgono ai professionisti, infatti le prestazioni della CPU sono state potenziate con il doppio del core ad alte prestazioni, migliorando notevolmente le performance:
- M1 Pro ha una CPU da 8 o 10 core (di cui 2 ad alta efficienza) e GPU a 14 o 16 core;
- M1 Max ha la CPU a 10 core (di cui 2 ad alta efficienza) e GPU a 24 o 32 core;
- M1 Ultra ha la CPU a 20 core (di cui 4 ad alta efficienza) e GPU a 48 o 64 core.
Nel giugno del 2022 è stato annunciato il SoC M2, sempre con CPU a 8 core (di cui 4 ad alta efficienza) e GPU a 8 o 10 core in base al modello. All'inizio del 2023 sono state presentate le declinazioni Pro e Max di M2, con CPU che arriva a 12 core (di cui 4 ad alta efficienza). La GPU della versione Pro ha 19 core, invece la versione Max arriva fino a 38 core. Le prestazioni hanno subito un aumento del 20% rispetto alla generazione precedente.
Altra particolarità del SoC Apple Silicon è la presenza della memoria unificata, che rende più facile l'accesso alle risorse del sistema, permettendo uno scambio di informazioni veloce e con minori limitazioni. Quindi, macOS può accedere agli stessi dati senza copiarli tra più aree di memoria all'interno del sistema, riducendo la latenza e aumentando la velocità di calcolo.
Luci ed ombre di Apple Silicon
Per dare un'idea dell'evoluzione delle prestazioni nel mondo Mac, ci serviamo dei risultati ottenuti grazie al test Geekbench dedicato alle CPU. Il test single-core offre una scala utile a capire la velocità nelle operazioni comuni, mentre il test multi-core è utile a capire la velocità nelle operazioni più complesse affrontate col computer.
Grazie al test single-core è possibile notare che la versione base di M1 supera ogni Mac con chip Intel. Mentre nel test multi-core possiamo notare che la versione base di M1 integrata all'interno del MacBook Air del 2020 è superiore al quella di MacBook Pro 16" del 2019 e Mac Pro del 2013.
Risultati test single-core (sopra) e test multi-core (sotto)
Bisogna comunque ricordare che questo tipo di test non dice tutto ciò che riguarda un computer, ma serve solo a dare una scala di prestazioni della CPU sviluppata su una base comune.
Un'aspetto molto interessante di Apple Silicon è il ridotto impiego di energia a fronte delle prestazioni espresse. Questa elevata efficienza energetica è di vitale importanza per il settore dei computer portatili, poiché riesce a garantire un'autonomia di molte ore mantenendo comunque prestazioni elevate. Questa efficienza energica permette ai dispositivi dotati di Apple Silicon di rimanere freschi anche sotto carichi di lavoro pesanti, anche in assenza di ventole interne come per il MacBook Air. Chiaramente questo dipende fortemente dal tipo di uso che si fa del computer. Ad esempio, per lavori di rendering, che richiedono ore di incessante lavoro, i computer senza ventole non sono indicati perché si potrebbero generare fenomeni di rallentamento del processore all'aumentare delle temperature, un comportamento automatico del processore per preservarne il funzionamento (thermal throttling).
Due aspetti negativi, almeno per i professionisti che si occupano di visualizzazione architettonica, è la mancanza di un motore di ray-tracing integrato e la necessità degli sviluppatori software di rendering di appoggiarsi alle librerie Apple Metal, cosa che per ora è ancora agli esordi.
La particolarità di questi SoC è quella di riuscire ad avere prestazioni grafiche comparabili con le versioni di fascia media delle schede grafiche, nonostante si tratti comunque di schede grafiche integrate. Purtroppo, non è possibile ricorrere a schede grafiche esterne (eGPU), rendendo per ora il reparto grafico chiuso.
Rilascio di Archicad nativo per Apple Silicon
Fino ad oggi era possibile utilizzare la versione Archicad progettata per i processori x86, unitamente al sistema di traduzione Rosetta 2 sviluppato da Apple. Questa procedura, che interpone il software tra hardware e applicazione in esecuzione, rallenta il processo in corso a causa del tempo necessario per le traduzioni.
Precedentemente, abbiamo effettuato un test sulle prestazioni e sulla compatibilità di Archicad e BIMcloud in esecuzione su Apple Silicon, con il contributo di Rosetta 2. In questo caso abbiamo utilizzato un MacBook Pro 13" con chip M1 a 8 core, 8GB di memoria unificata e 512 GB di memoria SSD, assieme al modello medio di 3,2 milioni di poligoni con Archicad 24 Update Preview 4000. Inoltre, sono stati inclusi altri modelli di Mac con processore intel: Macbook Pro 16" del 2019, iMac 5K del 2017, Macbook Pro 15" del 2016.
Ricordiamo che Archicad utilizza la CPU per la maggior parte delle operazioni (come elaborazione di elementi, generazione di viste 2D, rendering) e che nel test effettuato viene utilizzato tramite il traduttore Rosetta 2. Nel grafico di seguito, tenendo in considerazione la voce "Changing Views" e "Render Realistic model", possiamo vedere come la versione base di M1 ha sempre superato il Macbook Pro 16" con Intel 9gen i7 6-core.
Nel caso in cui si volesse confrontare il comportamento delle versioni Pro e Max di Apple Silicon M1 con Archicad, sempre con l'aiuto del sistema di traduzione di Apple, abbiamo effettuato l'analisi di altri test che comprendono le seguenti varianti di iMac 5K (2017):
- Due MBP 13" con M1 ed 8 e 16 GB di RAM;
- Due MBP 16" con M1 Pro con 16 e 32 GB di RAM;
- Un MBP 16" con M1 Max e 64 GB di RAM.
Da una veloce analisi, non stupisce molto che il Mac più potente abbia battuto l'iMac 5k nei test di usabilità di Archicad. Quello che rende bene l'idea è che il tempo di rendering CPU è stato dimezzato con le versioni Max e Pro di M1, sia per il rendering Modello Bianco che in quello realistico.
Sono interessanti anche i risultati ottenuti nel rendering con Redshift, in cui l'utilizzo di M1 Pro dimezza i tempi di M1, mentre l'M1 Max accorcia ancora di un terzo i tempi di rendering di M1 Pro.
I risultati delle prestazioni di M1 Pro e M1 Max risultano a livello di laptop e desktop prosumer di fascia alta e, sebbene ci sia stato un notevole miglioramento rispetto al primo M1, hanno comunque un ottimo livello di efficienza energetica.
L'importanza di essere nativi
Nel luglio 2022, Graphisoft ha rilasciato la versione Technology Preview di Archicad 26 per Apple Silicon che permette di sfruttarne a pieno l'architettura. Anche in questa occasione sono stati effettuai dei test in cui si confronta un Macbook Pro con M1 senza ventola.
Questa volta, oltre ad utilizzare la versione di Archicad 26 con Rosetta 2 paragonato alla versione nativa, sono stati utilizzati tre modelli diversi:
- Un modello di ufficio di medie dimensioni con 3,2 milioni di poligoni (400 MB PLN);
- Uno stadio con 11 milioni di poligoni (2,7 GB PLN);
- Uno stadio con 21 milioni di poligoni (5,7 GB PLN).
Le conclusioni sono molto interessanti perché rendono evidente quanto l'intervento di Rosetta 2 abbia influenzato tutte le prestazioni indicate precedentemente. Infatti, nel test emerge un aumento tra il 28 ed il 55% delle prestazioni.
Uno sguardo verso il futuro
L'accoppiata Apple Silicon e Archicad nativo si rivela una soluzione vincente ed efficiente, che aiuta a guadagnare tempo nella progettazione architettonica e nelle fasi di rendering.
Una cosa su cui però bisogna soffermarsi è la risposta alla domanda che ci siamo posti nell'articolo di supporto di Graphisoft: per quanto tempo Graphisft supporterà i dispositivi Apple con chip Intel?
A tal proposito, stiamo pianificando di fornire supporto ai Mac Intel fino a quando Apple deciderà di sostituirli integralmente. Sapere precisamente quali sono le future decisioni di Apple è difficile, ma possiamo solo fare delle previsioni sulle conseguenze che potranno avere sui professionisti del settore.
Possiamo aspettarci che entro la fine del 2023 avverrà il completo passaggio da Intel ad Apple Silicon per tutti i dispositivi. Però, solitamente Apple offre supporto per gli aggiornamenti di sicurezza periodici dei suoi sistemi operativi per una durata di due anni dalla data di rilascio. In questo caso, è probabile che quest'anno venga ideato il nuovo sistema operativo, successore di macOS Ventura, utilizzabile su Mac Intel ancora per un paio di anni. In conclusione, si arriverà alla definitiva eliminazione degli aggiornamenti di sicurezza per i dispositivi con chip Intel, completando la transizione.
Nel caso in cui queste previsioni si avverino, anche Archicad potrebbe seguire lo stesso percorso per il suo supporto verso i dispositivi dotati di chip Intel.
I professionisti che utilizzano Archicad sui dispositivi Apple devono tenere conto di queste cadenze temporali, anche se ipotizzate, per valutare il momento in cui rompere definitivamente gli indugi e passare alla nuova, performante ed efficiente architettura Apple Silicon, che renderà l'investimento più duraturo nel tempo.
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