Tag: Strutture Pubbliche
In un lavoro di ristrutturazione, l'aspetto estetico e le funzionalità tecnologiche hanno entrambi un ruolo fondamentale. Il progetto che presentiamo oggi dimostra come, grazie all'uso di ARCHICAD, i due fattori possono procedere di pari passo. Grazie alle ottime capacità di interoperabilità e di velocizzazione dei disegni esecutivi, il software ha permesso uno sviluppo ottimale del progetto.
Lo studio: Rudolf Perathoner Architects
Fondato nel 2004 a Selva di Val Gardena in Alto Adige, lo studio di architettura Rudolf Perathoner Architects nasce come una realtà quasi familiare, tanto che ha sede all’interno del vecchio appartamento di famiglia e quindi ha iniziato il suo percorso professionale con piccoli progetti locali legati all’ambiente alpino fino a crescere e svilupparsi diventando oggi una realtà ben strutturata con oltre 11 collaboratori in grado di realizzare lavori che spaziano dalla progettazione residenziale, a quella dell’ospitalità, del tempo libero e commerciale alla pianificazione urbana.
Negli anni, lo studio si è evoluto puntando anche sull'implementazione di soluzioni ad alta efficienza energetica ponendosi nei confronti del cliente come referente per la gestione integrale del progetto. Nella direzione di un sempre maggiore sviluppo tecnologico e digitalizzazione dei processi lo studio ha scelto di utilizzare ARCHICAD, che garantisce veloci tempi di esecuzione e massima affidabilità.
L'aiuto di ARCHICAD per la crescita e la digitalizzazione dei processi
La filosofia progettuale dello studio Rudolf Perathoner Architects punta sull’integrazione armoniosa dell'architettura nel paesaggio circostante realizzando progetti dalle forme innovative e non convenzionali con l’utilizzo di materiali della tradizione altoatesina. Negli ultimi anni lo studio si evoluto anche verso la sempre maggiore ricerca di soluzioni ad alta efficienza energetica e del rispetto ambientale.
In questo processo di crescita e digitalizzazione dei processi l’architetto Rudolf Perathoner ha deciso di farsi accompagnare da un partner di eccezione come il software di progettazione ARCHICAD pioniere e leader nella metodologia Building Information Modeling (BIM).
“Abbiamo deciso di utilizzare ARCHICAD” – racconta l’architetto Perathoner – “perché abbiamo constatato che il programma ci permette di risparmiare molto tempo sia dal momento che la rappresentazione 2D è simultaneamente accompagnata da quella 3D, cosa che ci aiuta molto in fase preliminare, sia per l’intuibilità del programma e le molte funzioni adatte al nostro lavoro. Il più grande aiuto che abbiamo riscontrato è in fase esecutiva nel disegnare i vari dettagli costruttivi e nel modificarli senza difficoltà e senza perdere tempo. Inoltre avere il progetto esecutivo tridimensionale ci permette di analizzare e studiare tutti i punti e i nodi critici del progetto così da avere già chiare in mente soluzioni in fase di realizzazione”.
Ristrutturare con ARCHICAD fra design e funzionalità: il progetto Piz Seteur
Tra i progetti recenti realizzati dallo studio ha avuto una particolare importanza la stazione di valle dell’impianto sciistico Piz Seteur. Per soddisfare le crescenti esigenze dell’escursionista, sciatore e alpinista moderno, il committente ha voluto ristrutturare la seggiovia che collega il Plan de Gralba con il Piz Seteur, tecnologicamente non più al passo con i tempi.
Questo collegamento offre un importante allacciamento alla famosa Sellaronda, carosello sciistico che si sviluppa intorno all’omonimo massiccio del Sella. Per eliminare le code di sciatori durante i periodi festivi invernali e per ottimizzare di conseguenza il flusso degli sciatori è stato previsto un aumento di portata dell’impianto. Con questo intervento, il trasporto delle persone viene inoltre reso più confortevole grazie al passaggio da una seggiovia esistente a un moderno impianto di cabinovia ad agganciamento automatico che permetterebbe non solo una riduzione del tempo di percorrenza, ma anche una schermatura contro agenti meteorologici.
I vani tecnici esistenti al piano interrato sono stati in gran parte recuperati grazie alle varie apparecchiature istallate, riutilizzabili e adeguate alle nuove esigenze. Nei piani fuori terra è stata progettata la zona imbarco, i vani dedicati a cassa e cabina comandi, come anche una sala riunioni con ripostiglio adiacente, un vano per il soccorso pista e diversi servizi sanitari. Inoltre sono stati progettati un locale macchine e un deposito attrezzi, un appartamento di servizio, locali per i dipendenti e locali per servizi tecnici vari.
La struttura portante come murature, solette, fondazioni, pilastri è stata realizzata prevalentemente in cemento armato. Per la realizzazione delle pareti divisorie sono state usate tramezze in mattoni creando così ambienti idonei alle esigenze. Particolare attenzione è stata inoltre prestata all’isolamento acustico e alle impermeabilizzazioni.
Per integrare adeguatamente l‘edificio alla bellezza naturale circostante è stato studiato un modo per riprendere i materiali tipici della zona. In particolare il legno, usato, realizzando gran parte della facciata, modellata da un tavolato trattato scuro sfaccettato, richiamando l’idea dei boschi limitrofi. La base, sulla quale si appoggia la facciata in tavolato sopra citato, è stata realizzata in calcestruzzo bocciardato richiamando la presenza dei limitrofi massicci del Sella e Sassolungo.
“La posizione e l'ambiente di un progetto dovrebbero essere sempre la principale fonte di ispirazione nella nostra architettura, soprattutto se ti è permesso costruire in una posizione panoramica unica.” – spiega l’architetto Perathoner – “Ci siamo quindi impegnati a realizzare la maggior quantità possibile di cubature sotterranee e a integrare rispettosamente la stazione a valle nel contesto strutturale attraverso l'uso di materiali locali.”
Il design della facciata in legno piegato si ispira naturalmente al terreno accidentato e ai bordi duri del paesaggio montano circostante. “Attraverso un uso moderato delle sfaccettature, abbiamo trovato un involucro edilizio interessante ma armonioso.” – prosegue l’architetto - “La forma distintiva dell'edificio con il suo impressionante strapiombo può essere intesa come espressione della dinamica dello sci.”
In questo progetto un ruolo molto importante lo ha avuto ARCHICAD che ha reso possibile progettare un edificio tecnico, combinando design e funzionalità. “In questo progetto abbiamo dimostrato che l'estetica e la tecnologia non si escludono a vicenda.” – afferma l’architetto Rudolf Perathoner – “L’utilizzo di ARCHICAD in particolare, grazie ai tempi brevi di pianificazione e costruzione è stato essenziale per il corretto svolgimento della realizzazione di quest’opera. Infatti, il progetto ha visto la collaborazione di diversi tecnici e tempi rapidi nella costruzione. ARCHICAD ci ha notevolmente aiutato grazie alle sue ottime capacità di interoperabilità e di velocizzazione dei disegni esecutivi. Il sistema è particolarmente intuitivo anche quando ci si ritrova a realizzare parti complesse. ARCHICAD ci garantisce poi alti standard di interoperabilità, un utilizzo intuitivo e una facile modificabilità dei disegni esecutivi, rendendoci in questo caso e anche in molti altri molto più competitivi.”
Con il supporto di ARCHICAD negli ultimi tempi lo studio sta lavorando all’implementazione della metodologia BIM attraverso corsi di aggiornamento e l’aiuto anche degli esperti GRAPHISOFT. L’intento è quello di ottenere una maggiore digitalizzazione dei processi per la realizzazione di opere complesse con la garanzia di una perfetta gestione del progetto anche attraverso la collaborazione con i diversi professionisti coinvolti.
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