Il blog BIM di Archicad

I primi passi per arrivare al BIM: il Lungomare Marconi

Scritto da Matteo Di Filippo | Sep 27, 2022 8:00:00 AM

Nei precedenti articoli, abbiamo visto come l’utilizzo di Archicad sia versatile per lo sviluppo di tante tipologie di progetti: dal recupero conservativo alla riduzione del rischio idrogeologico fino alla riqualificazione urbana. Oggi vedremo come muovere i primi passi in materia di progettazione BIM. Certo, tutto parte dal corretto “approccio giovanile”. Ma una volta che hai deciso di aprire il software, come imposti un progetto?

 

La riqualificazione del Lungomare Marconi

Come ho anticipato nell’ultimo articolo sulle due generazioni di architetti a confronto, tra le diverse attività lavorative, la sfida più impegnativa che sto affrontando è il progetto di riqualificazione del Lungomare Marconi di Alba Adriatica (TE).

Il progetto nasce dalla necessità di rinvigorire la principale arteria turistica della cittadina abruzzese: il lungomare. L’Amministrazione Comunale ha quindi affidato al proprio Ufficio Tecnico le attività di progettazione preliminare svolte con i tradizionali strumenti CAD. 

Contestualmente alla conclusione della fase preliminare, sono entrato in contatto con i professionisti dell’ufficio competente per esprimere un parere relativo ai benefici che un approccio BIM avrebbe portato al progetto in termini di controllo e risultato, con i tecnici che avrebbero risparmiato tempo e fatica.

In primo luogo, era necessario produrre degli elaborati grafici che fossero più comprensibili dei disegni tecnici. Prima di approfondire il tema BIM andava quindi sviluppato un render con foto-inserimento che permettesse una più chiara lettura delle intenzioni progettuali, con il quale comunicare le caratteristiche dell’intervento. Tra gli aspetti più interessanti da far emergere rientra il recupero di alcune fasce degradate e poco utilizzate adiacenti la passeggiata pedonale che, a partire dalla loro morfologia, hanno preso il nome di onde. Onde che permettono un ampliamento e offrono molteplici e ulteriori funzioni di aggregazione sociale all’intero percorso ciclopedonale.

Non mi sono perso d’animo e, sfruttando l’incredibile potenzialità del Datasmith Exporter tra Archicad e Twinmotion, ho iniziato a sviluppare un primo file Archicad, con l’intenzione di abbozzare un modello di uno stralcio dell’intero progetto.

 

Come impostare il file

Come iniziare a lavorare per ottimizzare il lavoro? Avere in mente il fine è la soluzione vincente (citando una frase riportatami alla memoria da uno degli studenti del corso per diventare Archicad BIM Manager).

Il primo passo da compiere è comprendere quali sono gli output da produrre per soddisfare la commessa: servono tavole, render, un modello virtuale da navigare che comprenda anche il pacchetto tavole? Quanti e soprattutto quali elaborati dobbiamo preparare?

La risposta a queste domande sarà la linea guida che ci permetterà di ottimizzare il nostro workflow, senza correre il rischio - molto elevato - di perderci in dettagli di modellazione o di eccessivo virtuosismo, che ci porterebbero a impiegare male il nostro tempo e che potrebbero risultare poco rilevanti o apprezzabili una volta visti sugli elaborati.

Torniamo al lungomare: qual era il focus della mia prima attività? Un render. Avevo bisogno di un modello da utilizzare come base per la visualizzazione del progetto in una porzione significativa, capace di valorizzare l’intervento proposto dall’Ufficio Tecnico. Dovevo far comprendere come quegli spazi di risulta, a oggi poco utilizzati e degradati, già di fatto delineati nella configurazione morfologica del lungomare ma dimenticati, avrebbero ospitato nuovi scenari nella nuova vita della costa albense.

Di fondamentale importanza è stato il supporto dei tecnici, che mi hanno fornito delle foto aeree riprese con il drone, da cui ho intrapreso il ragionamento su come impostare il file.

Figura 1. Lungomare Marconi | Foto aerea dello stato di fatto

La completezza della foto scelta (figura 1) mi ha da subito convinto di produrre un foto-inserimento a partire da questa immagine, capace di sintetizzare i principali aspetti del progetto e di visualizzarne tutti gli elementi naturali caratteristici: il mare, la spiaggia e la pineta comunale. 

Inutile pensare di modellare tutto il contesto, naturale e non. Dovevo concentrarmi sulla porzione visibile, e pensare di popolare il mio file di Archicad dei soli elementi interessati dal progetto e da visualizzare nel render. Ecco, dunque, che la mole di lavoro inizia a ottimizzarsi: di quei circa 2800 metri di litorale solo una minima parte è stata riportata nel primissimo modello.

 

Abbozzare un template di progetto

Un ottimo template da cui partire è il file base che tutti noi abbiamo a disposizione appena istallato il software. A partire da questo, sono andato a eliminare tutto ciò che poteva essere fuorviante o controproducente per la renderizzazione.

Non avevo bisogno di produrre elaborati: via tutti i layout; non avevo bisogno di viste preimpostate, se non una, con all’interno le seguenti impostazioni: l’unica combinazione lucidi presente (via tutte le altre), le opzioni vista modello con il maggiore livello di dettaglio geometrico, nessuna sovrascrittura.

Pochi materiali da costruzione, quelli sufficienti a garantire le corrette intersezioni tra priorità diverse. Il focus dovevano essere le superfici: non tanto per avere un aspetto fotorealistico già all’interno di Archicad, ma per permettere di associare a una stessa superficie del nostro software, una equivalente e ottimizzata per avvicinarsi al fotorealismo all’interno di Twinmotion. La modellazione è così iniziata.

 

Modellare un file propedeutico alla renderizzazione

A questo punto, importati i file DWG in appositi fogli di lavoro, potevano essere scremati i piani superflui del file: vista la conformazione del progetto, uno unico è stato più che sufficiente.

Come ho anticipato, la situazione in cui spesso ci si imbatte è il ritrovarsi a modellare in modo minuzioso tutti i numerosi dettagli che un progetto architettonico porta con sé. Attività pericolosissima, soprattutto se abbiamo bisogno di produrre i nostri output in tempi molto stretti e se i nostri progetti hanno dimensioni (geometriche) importanti.

A questo proposito, ho scelto di schematizzare la configurazione morfologica del lungomare con una sezione tipo: abbozzando il profilo della carreggiata e del percorso ciclopedonale, l’ho riportato attraverso l’utilizzo di solai, falde, muri e profili complessi ricostruendo aree verdi, spazi di aggregazione sociale, aree di sosta e di attività ricreative, filtri verdi - di mitigazione tra diversi flussi e diverse utenze, ecc.

Di nuovo: devi avere bene in mente il fine. Quale sarebbe stato il punto di vista? Avrei realizzato un’immagine con un punto di vista distante, per cui sarebbe stato superfluo focalizzarsi sul dettaglio minuto dei vari elementi in Archicad, molto più efficace prediligere la resa d’insieme.

Figura 2. Lungomare Marconi | Modello Archicad per il render preliminare

 

Il collegamento a Twinmotion

Portato a termine il modello in Archicad, sono passato all’ambiente molto intuitivo di Twinmotion. Sfruttando la comodità del plug-in Datasmith Exporter (un direct link tra i software e in particolare tra i file) ho avuto modo di associare le texture ottimizzate alle superfici dei diversi elementi del modello concluso in precedenza.

Comodità, dicevo, proprio perché gli eventuali errori di predisposizione del modello possono essere velocemente sistemati direttamente in Archicad ed essere aggiornati e sincronizzati con un click in Twinmotion.

Sostituite e personalizzate le superfici, sono andato a popolare il modello virtuale di utenti umani e vegetali: bambini che giocano, pedoni, ciclisti e automobilisti, alberature, fiori, tappeti erbosi e palme. Alla fine di questo processo, ho ottenuto il primo elaborato da sottoporre all’Ufficio Tecnico prima di procedere con il foto-inserimento (figura 3).

Figura 3. Lungomare Marconi | Bozza render

Ottenuto il parere favorevole dall’Ufficio Tecnico, sono andato a predisporre la camera con il punto di vista utile all’inserimento.

 

Fotoinserimento e video "sorpresa"

Arrivato a questo punto la necessità era quella di cucire il render nella foto dello stato di fatto (figura 1). Per fare ciò mi sono avvalso di una cara collaboratrice di mia conoscenza che, con grande maestria, ha sovrapposto le immagini, correggendo eventuali difetti di deformazione, importandole e modificandole in Photoshop. Ma questa è un’altra storia…

Figura 4. Lungomare Marconi | Render con fotoinserimento del progetto preliminare

Parallelamente, considerato l’aiuto ricevuto, ho deciso di sperimentare la funzione di video rendering presente in Twinmotion, riuscendo a realizzare un piccolo assaggio di vita virtuale da portare a sorpresa all’attenzione dell’Ufficio Tecnico e dell’Amministrazione, i quali hanno sinceramente apprezzato i risultati raggiunti. Eccolo:

Figura 5. Lungomare Marconi | Video render "a sorpresa"

 

L'avvio del progetto definitivo

Quelli che abbiamo visto sono i benefici che un approccio BIM avrebbe portato al progetto, in termini di controllo e risultato, e ai tecnici, che avrebbero risparmiato tempo e fatica. Ma è stato davvero così? Non perderti i prossimi articoli per sapere di più! 

PS: trovi maggiori dettagli sul mio sito.

 

 

 

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