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Cos’è il carbonio incorporato nell’edilizia e come si può ridurre?

Scritto da GRAPHISOFT Italia | Nov 28, 2022 4:07:39 PM

In questo articolo, che è stato pubblicato per la prima volta da Hamish Champ su Built, scopriamo nello specifico cosa sono le emissioni di carbonio incorporate, come combatterle e quali sono gli obiettivi da raggiungere per un'edilizia più green. 

La spinta ad occuparsi del cambiamento climatico attraverso la riduzione di emissioni di carbonio ha indotto l’industria edilizia a cercare nuovi modi per mitigare l’impatto delle proprie attività sull’ambiente. Questo comporta porre una maggiore attenzione ai materiali utilizzati per la consegna di un progetto, ma anche a quali effetti produce l’edificio nella vita di tutti i giorni. È giusto dunque dare molto peso al modo in cui edifici “in salute” portano vantaggi ai residenti e a come questi assicurino che i sistemi di illuminazione, ventilazione riscaldamento e raffreddamento siano a basso consumo energetico. 

Gli architetti possono dimostrare che i loro progetti sono “green” ottenendo la certificazione di sostenibilità da servizi di accreditamento come BREEAM, lanciato nel mercato nel 1990 dalla società Building Research Establishment, o ancora il sistema di classificazione delle costruzioni ecosostenibili LEED negli Stati Uniti, create all’inizio degli anni ’90 attraverso il Green Building Council Americano. 

 

Le emissioni di carbonio in campo edilizio

Salute e benessere sono fattori fondamentali per i residenti di un palazzo, ma la considerazione sulle emissioni totali di carbonio di un edificio non può essere distinta dalla discussione sul contributo che le attività di costruzione hanno sulle emissioni di carbonio.

Le emissioni di carbonio operative – emesse cioè dall’energia utilizzata per creare uffici o case funzionali – sono la quasi totalità delle emissioni di carbonio nell’ambiente urbano, circa il 28% del totale su scala globale. Allo stesso tempo, un ulteriore 11% è risultato dalle emissioni di carbonio incorporate, cioè dal materiale usato durante la costruzione vera e propria degli edifici. Contrastare le emissioni di carbonio operative di un edificio deve essere senza dubbio la priorità, ma occuparsi delle emissioni di carbonio incorporate è altrettanto fondamentale.

Cosa sono le emissioni di carbonio incorporate?

Secondo il World Green Building Council (WGBC), le emissioni di carbonio incorporate provengono dai materiali utilizzati e dai processi di costruzione durante tutte le fasi di vita di un palazzo o di un’infrastruttura. 

Il WGBC afferma che le emissioni di carbonio incorporate includono estrazione dei materiali, trasporto al produttore, produzione vera e propria, trasporto al cantiere, costruzione, fase di utilizzo (ad esempio, la carbonatazione del calcestruzzo, ad esclusione delle emissioni di carbonio operative), manutenzione, riparazioni, sostituzioni, ristrutturazioni, decostruzioni, trasporto di strutture dismesse, lavorazione e smaltimento. 

Il Green Building Council nel Regno Unito (UKGBC) ha un’opinione simile e concorda con i colleghi del WGBC, secondo cui in alcuni casi è possibile includere anche manutenzione, sostituzione, decostruzione, smaltimento di tutti i materiali e i sistemi che costituiscono il comparto. 

 

La misurazione del carbonio incorporato

Ora che sappiamo di cosa si tratta, è necessario capire come si calcolano le emissioni. Secondo l’Institution of Structural Engineers (ISE) nel Regno Unito, le emissioni di carbonio incorporate si misurano moltiplicando la quantità di ogni materiale o prodotto per uno specifico fattore di emissioni di carbonio, stimati in kg di carbonio per kg di materiale, per ogni ciclo di vita di un edificio, quindi dall’inizio dei lavori di costruzione al suo completamento.

In base a quanto stabilito dall’ISE, le quantità di materiali possono essere calcolate in modo differente, in base alle fasi di progettazione in cui si fa il calcolo e agli strumenti di cui l’ingegnere dispone. Coloro che necessitano di eseguire questi calcoli devono avere familiarità con le fasi del ciclo di vita di un edificio, in accordo con gli standard BS EN 15978 (2011) e BS EN 15804 (2019), che sono utilizzati per definire le quantità di emissioni di carbonio rilasciate in diverse fasi di vita di un materiale o un prodotto. 

L’ISE stabilisce, inoltre, che il momento più importante per calcolare le emissioni di carbonio incorporate è nelle fasi iniziali della progettazione. “È fondamentale avere il tempo e l’intenzione di adottare i cambiamenti alla luce della valutazione sulle quantità di emissioni di carbonio incorporate”, viene aggiunto. 

 

Ridurre le emissioni di carbonio incorporate nell’edilizia

Quali azioni è possibile intraprendere per ridurre le emissioni di carbonio incorporate negli edifici? L’American Institute of Architects (AIA) suggerisce 10 approcci

  1. Riutilizzare gli edifici invece di costruirne di nuovi: l’AIA sostiene che rinnovare e riutilizzare può portare ad un risparmio di emissioni di carbonio stimato tra il 50% e il 75%, in comparazione con la costruzione di nuovi edifici;
  2. Utilizzare calcestruzzo a basse emissioni di carbonio;
  3. Limitare l’uso di materiale altamente inquinante, come l’alluminio e la plastica;
  4. Scegliere alternative meno inquinanti, per esempio il legno al posto dell’acciaio;
  5. Utilizzare materiali che assorbono il carbonio, come legno o paglia;
  6. Riutilizzare i materiali dove possibile;
  7. Utilizzare materiali con un elevato contenuto di materiale riciclato;
  8. Massimizzare l’efficienza strutturale;
  9. Utilizzare meno materiali di finitura: una progettazione intelligente può produrre un risultato interessante, ma a basse emissioni di carbonio;
  10. Minimizzare gli sprechi.

La spinta verso un futuro a zero emissioni

C’è ancora molto lavoro da fare per contrastare le emissioni di carbonio, in particolare quelle causate dalle emissioni di carbonio incorporate dei materiali per l’edilizia: la dipendenza dell’edilizia da materiali ad alto tasso di inquinamento deve essere certamente ridotta e gli obiettivi non sono semplici. Ma senza obiettivi difficili, non si ottiene molto.

Nel 2030, l’obiettivo della WGBC è di avere nuovi edifici, infrastrutture e restauri con un 40% in meno di emissioni di carbonio incorporate e una significativa riduzione delle emissioni di carbonio e tutti i nuovi edifici dovranno avere un tasso di emissioni di carbonio operative pari allo zero. La WGBC si spinge oltre, affermando che entro il 2050 i nuovi edifici, le infrastrutture e i restauri dovranno avere un tasso di emissioni di carbonio incorporate pari allo zero, e che tutti i nuovi edifici – inclusi quelli già esistenti – dovranno raggiungere un tasso di emissioni di carbonio operative pari allo zero

Le aspettative possono essere alte, ma la ricompensa è senza dubbio considerevole. L’UKGBC afferma che occuparsi delle emissioni di carbonio incorporate “offre l’opportunità unica di ottenere un risparmio significativo in un breve periodo di tempo”, soprattutto considerando che le emissioni di carbonio incorporate nella fase iniziale di un progetto “possono facilitare un maggiore efficientamento delle risorse”. Gli addetti ai lavori del settore dell’edilizia dovranno eliminare tutti gli ostacoli per assicurare la realizzazione di questi obiettivi di efficienza.