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FbdA - Fabbrica di Architettura: il BIM semplifica la Sinergia nei Progetti

Scritto da GRAPHISOFT Italia | Oct 13, 2020 7:30:00 AM

Il metodo BIM offre importanti strumenti di dialogo e interazione non solo fra i professionisti delle diverse discipline coinvolte in un progetto, ma anche e soprattutto con la committenza. Attraverso un recente progetto realizzato a Biella, studio FBdA - Fabbrica di Architettura ci racconta come la sinergia fra tutte le figure coinvolte è un elemento fondamentale per il successo del progetto, e quali sono gli strumenti che il BIM ci mette a disposizione.

 

Lo studio: FBdA Fabbrica di Architettura

Nel 2014 l'Arch. Francesco Bermond des Ambrois raccoglie tutta l'esperienza accumulata in 20 anni di lavoro e progettazione (nei quali ha fondato e diretto Archicura) e fonda lo studio FBdA - Fabbrica di Architettura. Una nuova sfida che gli permette di inseguire la sua filosofia lavorativa che punta a una progettazione integrata, con un preciso coordinamento a tutti i livelli e in tutte le fasi, per un'architettura pensata, ragionata e realizzata seguendo la metodologia BIM.

Ci racconta così la sua visione: “Fin dagli albori di questa professione, l'architetto è per natura un coordinatore di tutte le arti coinvolte in un processo costruttivo. Per questo credo sia importante impostare una strategia lavorativa con una rete di collaboratori professionisti nelle diverse discipline applicabili all'edilizia, che lavorano tutti assieme su una stessa piattaforma condivisa, e avere quindi una gestione informativa dei progetti”.

 

La collaborazione come metodo operativo

Nello studio FBdA, i professionisti operano in maniera indipendente ma in sinergia gli uni con gli altri. A seconda delle necessità della commessa, si avvalgono poi delle consulenze specialistiche di partner continuativi negli anni, che forniscono la loro esperienza professionale.

In quest'ottica, l'arch. Francesco Bermond des Ambrois ha adottato fin dall'inizio Archicad e ne ha seguito l’evoluzione che ha portato in luce il BIM e la progettazione parametrica. Questa scelta si inserisce perfettamente nell’idea di lavoro collaborativo e di condivisione che anima lo studio.

Racconta l'architetto Francesco Bermond des Ambrois: “Grazie ad Archicad il passaggio al BIM è stato facile e quasi una naturale evoluzione. Nel processo BIM non è solo importante un software di authoring che permetta la realizzazione tridimensionale del progetto. È necessario anche un sistema che permetta a tutte le figure professionali coinvolte di avere il pieno controllo di ogni fase, al fine di prevedere i possibili errori e problemi prima che si arrivi al cantiere." Il rapporto con Archicad è andato a consolidarsi nel tempo anche grazie alla presenza e al supporto di Weisoft Srl, rivenditore di riferimento dello studio.

Molto importante nell’elaborazione del modello è la possibilità di scambiare le informazioni senza perdita o distorsione di dati durante tutte le fasi di progettazione e pianificazione. Lo studio FbdA Fabbrica di Architettura segue perciò la filosofia Open BIM attraverso il formato aperto internazionale IFC.

 

Il progetto: sopraelevazione dell'edificio Banca Sella di Biella

Il progetto di sopraelevazione dell'edificio Banca Sella di Biella riguarda una costruzione che portava già la firma dello studio FBdA Fabbrica di Architettura, e si è quindi rivelato particolarmente sfidante.

Spiega l'architetto Francesco Bermond des Ambrois: “La committente ci ha chiesto di realizzare una sopraelevazione per nuove necessità di spazio. L'edificio avrebbe dovuto mantenere lo stile originario, ma con una visione più contemporanea. Per questo motivo il nuovo disegno progettuale, pur mantenendo lo stesso impianto strutturale e concettuale, presenta delle novità stilistiche.

L'immagine generale dell'edificio è improntata alla semplicità e alla sobrietà: si tratta di un contenitore terziario ispirato a un'immagine di solidità e trasparenza che adotta tecnologie di ultima generazione nei serramenti e nei rivestimenti, affiancate a materiali tradizionali. Esternamente l'edificio ha uno sviluppo lineare. Il volume si divide in due corpi distinti in comunicazione tra loro, fatto salvo per il piano del portico.

La consegna dell'edificio sulla quale è stata realizzata la sopraelevazione era avvenuta nel 2010. A cinque anni di distanza, la crescita aziendale ha richiesto la creazione di nuovi spazi, attivando il processo che ha portato all'ampliamento. Il progetto prevede la sopraelevazione di un piano per circa 850 m² occupando l'esistente piano attico al livello +6 e realizzando un altro lastrico solare al piano +7. La necessità di mantenere il vantaggioso rapporto con il gestore di energia ha imposto la realizzazione di una nuova pergola fotovoltaica al piano +8, rilocalizzando il sistema fotovoltaico preesistente a una quota maggiore.

Questa configurazione ha dato la possibilità di creare un nuovo terrazzo rooftop con accessibilità a tutti i dipendenti e con la possibilità di essere una location esclusiva per eventi aziendali sfruttando la vista a 360° sul territorio e sulle montagne biellesi.

Gli anni passati dalla conclusione del progetto al suo ampliamento hanno portato ad una maturazione anche nell'approccio dei progettisti, che da subito hanno individuato nella metodologia BIM, già largamente utilizzata dalla studio per la progettazione preliminare e il coordinamento interdisciplinare, l'approccio migliore per un controllo reale dei costi e dei tempi di esecuzione. La gestione della commessa in fase di cantiere non ha mai interrotto l'attività dei 750 lavoratori dell'edificio, che hanno continuato le loro normali attività lavorative.

 

 

Vantaggi del BIM nel progetto

Le intenzioni della proprietà” – spiega l'architetto – “non erano quelle di utilizzare la metodologia BIM. L'abbiamo comunque introdotta perché rappresenta il metodo normalmente utilizzato dallo studio per lo svolgimento di qualsiasi commessa. Dal momento che il progetto consisteva nell'ampliamento di un edificio progettato precedentemente da noi, è stato naturale inserire il modello nell'ambiente informatico già in nostro possesso, utilizzando lo stesso sistema di coordinate e arricchendolo della dovuta georeferenziazione. Con Archicad questo passaggio è stato semplice e lineare e in ogni fase del progetto abbiamo potuto fornire un nuovo modello IFC aggiornato e verificabile anche dalla committente. Questo ha permesso di minimizzare i cambiamenti in corso d'opera”.

La possibilità di lavorare su un modello BIM ha permesso anche lo studio dell’irraggiamento solare per il posizionamento dei lucernari a soffitto e la scelta delle soluzioni migliori simulando le azioni del sole. Nel rigoroso rispetto dei tempi gli elaborati definitivi sono stati estrapolati dal modello diventando progetto esecutivo di appalto.

In questo particolare progetto, la metodologia BIM ha offerto straordinari strumenti di dialogo e interazione non solo tra i professionisti delle diverse discipline, ma anche con la committente, e questi sono stati elementi decisivi per il successo della commessa.