Uno dei tratti distintivi dello studio Esprit Architettura è la bassa età media dei suoi collaboratori, frutto di una grande apertura verso il mondo dell'Università e della scuola promossa dai soci con l’intenzione di dare spazio alla ricerca e alle novità negli ambiti della tecnologia, dei materiali e del processo progettuale.
Studio Esprit Architettura Architetti Associati è un’associazione di professionisti che si consolida ufficialmente nel 2010, dopo una decennale attività e collaborazione degli associati L'Arch. Pietro Cabrini, socio fondatore, ci ha descritto il percorso professionale dello studio.
Grazie alle specifiche competenze di ogni membro dello studio, Esprit Architettura è in grado di proporre un servizio a 360 gradi che comprende anche certificazioni energetiche e percorsi di sicurezza, strumenti innovativi fra cui il rilievo tramite droni e lo sviluppo di competenze BIM anche per chi non ne ha ancora gli strumenti.
Dopo un approfondito percorso di formazione, fondamentale per riuscire a sfruttare le potenzialità di Archicad e aumentare l’efficienza dello studio, Esprit è oggi in grado di garantire un elevato livello di controllo sul progetto e, di conseguenza, fidelizzare la clientela attraverso la produzione di elaborati contenenti informazioni esaustive e verificate in tutte le possibili variabili.
Ognuno di noi ha competenze differenti e grazie a questo siamo in grado di proporre un ventaglio di servizi che spazia dall’interior design alla progettazione architettonica - racconta l'Arch. Cabrini. Dal 2010 abbiamo cominciato a partecipare a concorsi nazionali per poi orientarci verso quelli internazionali: una scelta che si è rivelata vincente perché ci ha portato a confrontarci con metrica, termini, filosofie e logiche internazionali, e a inserire nello staff dello studio una figura professionale dedicata alla grafica e al design per curare le presentazioni e la post produzione del progetto.
Esprit Architettura ha sviluppato una stretta collaborazione con le Università e le scuole, investendo costantemente sulle nuove leve. Con il contributo di un collaboratore esperto di droni hanno iniziato a sperimentare tecniche avanzate come il rilievo a nuvola di punti tramite drone, mentre grazie alle competenze di un altro collaboratore, Luca Manelli, stanno approfondendo ulteriormente le potenzialità di Archicad con l'obiettivo di farne l'unica piattaforma software per tutti i servizi offerti da Esprit.
L'Arch. Cabrini è stato visiting professor all’Università di Bergamo, esperienza che gli ha assicurato un costante contatto con le nuove generazioni. Cinque giovani che lavorano con lo studio hanno un’età compresa tra i 23 e i 26 anni. Per noi - prosegue Cabrini - è fondamentale investire sui giovani, perché questo aumenta la nostra ricettività e l'aggiornamento sulle novità proposte dal mondo della ricerca e dall'evoluzione di tecnologie e materiali.
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Lo studio è strutturato in modo da affidare a ogni collaboratore la gestione diretta e autonoma di una serie di progetti. Così si consente ai soci fondatori di dedicare il giusto tempo e attenzione a gare, concorsi e all'acquisizione di ulteriori competenze e saperi.
Ogni anno lo studio implementa lo sviluppo di nuove aree di competenze. In questa fase si stanno dedicando allo sviluppo di loro protocolli interni, investendo ulteriormente su patrimonio umano e tecnologie, ma non solo. Ad esempio - spiega l'Arch. Cabrini - partecipiamo attivamente alle iniziative promosse dall’Ordine degli Architetti e siamo fortemente attivi nell’ambito della nostra provincia, oltre a essere propositivi anche in relazione a servizi collaterali come quelli relativi alla certificazione energetica e alla sicurezza.
Quest’anno Esprit Architettura ha definito due obiettivi strategici: il primo, rilevante sotto il profilo delle logiche economiche dello studio, riguarda l'implementazione di una serie di azioni di marketing, mentre il secondo si focalizza sull'approfondimento delle conoscenze software in modo da sfruttarne al meglio le potenzialità.
Lo studio ha fatto ricorso a un formatore Archicad, impostando parallelamente un processo di lavoro più aderente alla logica di questo software. Il tutto - puntualizza l'Arch. Cabrini - sulla scorta di una valutazione ben precisa: utilizzando Archicad in modo esteso in un progetto di medie dimensioni, dalla firma del contratto fino alla consegna dell'opera, ci è possibile diminuire i tempi di lavoro necessari di circa il 30%, un aspetto determinante per uno studio come il nostro.
L'architetto aggiunge un'ulteriore constatazione: Presentare un progetto BIM, che include un numero e varietà di informazioni assolutamente imparagonabili rispetto a quanto solitamente compreso negli elaborati cartacei, ha ricadute molto positive nelle relazioni con la committenza e in particolare con le imprese, grazie a un approccio basato sul massimo livello di controllo del progetto e delle sue variabili.
Tutto questo senza perdere di vista anche una certa materialità del progetto, testimoniata dal ritorno alla realizzazione di modelli fisici in scala.
Alla domanda se l'utilizzo sempre più estensivo delle tecnologie informatiche nei progetti rappresenti un'arma in più o un limite al processo creativo, l'Arch. Cabrini ricorre a un esempio: Ritengo che, oggi, negare al proprio figlio la possibilità di guardare la televisione sia sbagliato: va esercitato un controllo su tempi e programmi, certo, senza però negarla. Seguo lo stesso ragionamento anche per quanto riguarda il rapporto fra tecnologia e architettura.
La mia generazione nasce come l’ultima interamente analogica. Abbiamo ben chiari i processi che seguivamo nel recente passato. Ma proprio per questo la tecnologia non ci spaventa, perché conserviamo questo tipo di radici e sappiamo bene quanto tempo era necessario per concludere un progetto prima dell'arrivo dei software.
In particolare, nelle dinamiche legate alla progettazione, secondo l'Arch. Cabrini ci sono vantaggi infiniti nell’utilizzo delle tecnologie digitali, pur senza sottovalutare il rischio di non riuscire più ad essere indipendenti dal computer. Resta il fatto - conclude al riguardo - che ciò che oggi viene chiesto a un architetto è completamente diverso da quanto atteso anche solo vent'anni or sono, e questo mutamento comporta necessariamente l'adozione delle nuove tecnologie.
I progetti in sviluppo da citare sarebbero diversi, ma l'Arch. Cabrini ne segnala due in particolare: il progetto per un nuovo comparto industriale a Grumello del Monte (BG) e quello per una nuova cantina vinicola a Vignale di Monferrato (AL).
In aggiunta, merita menzione anche un progetto di dimensioni più contenute e ormai completato, ma che è stato fonte di grande soddisfazione. Si tratta della progettazione e realizzazione di Domus Bergamo, la struttura dal design particolarissimo con la funzione di punto di riferimento per gli eventi cittadini e di collegamento con EXPO 2015 e Fuori Expo Milano.
Ci racconta l'Arch. Cabrini: Nel progetto per la cantina vinicola a Vignale di Monferrato ci siamo dati degli obiettivi in accordo con i tecnici che collaboreranno alla progettazione, decidendo di iniziare a utilizzare un drone per il rilievo topografico. In questo modo abbiamo introdotto un processo basato su nuove tecnologie, e da subito ne abbiamo riscontrato i benefici, ad esempio in termini di precisione delle quote rilevate con questa metodologia. In seconda battuta abbiamo cercato di implementare questa tecnologia con Archicad attraverso un percorso complesso, ma molto stimolante.
Esprit Architettura sta cercando di sviluppare solide competenze in ambito BIM, anche se si rileva ancora una certa carenza di interlocutori preparati. Proprio per questo stanno valutando l'opportunità di fare del BIM un servizio da proporre a terzi, nell'ottica di un ampliamento del business in un'area che è comunque parte integrante della loro professione.
L'Architetto ritiene il passaggio ad ARCHICAD rivoluzionario quanto quello del CAD ma per certi versi ancora più critico. Chi ha sempre sostenuto che il processo progettuale dovesse essere analogico con il CAD si è "semplicemente" trovato in difficoltà, mentre ora, di fronte al nuovo salto metodologico introdotto dal BIM, rischia di esserne escluso.
Esprit Architettura ha scelto di partecipare a questo sviluppo e provare a introdurre nella realtà professionale dei cambiamenti, seguendo un percorso che dall’analogico passa al digitale per arrivare al TeamWork, sviluppando processi che permettano di risolvere preventivamente problemi che con la classica progettazione 2D e 3D sarebbero emersi solo in fase di cantiere.
L'approccio BIM, al contrario, presenta importanti ricadute non solo in fase di progetto ma anche in quella di cantiere, a tutto beneficio anche di impresari e investitori. Nelle relazioni con il committente il BIM rappresenta infatti un importante valore aggiunto, in quanto consente di presentare alla clientela un progetto le cui criticità sono già state preventivamente affrontate e risolte, a costi certi e già definiti. Un risultato - conclude l'Arch. Cabrini - impensabile senza l’ausilio di questo approccio.
Oggi, dopo un'adeguata formazione, siamo molto più rapidi ed efficienti, e non possiamo che consigliare l'adozione di Archicad - accompagnata da un percorso di apprendimento - a colleghi e partner.
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