Il blog BIM di Archicad

PARAM-O e altri Strumenti per lavorare con gli Oggetti in Archicad

Scritto da Hilario Bourg | Apr 12, 2021 7:54:00 AM

Lavorare per oggetti è un vantaggio enorme: velocizza il disegno e garantisce accuratezza e affidabilità, sia grafica che documentale. Il professionista, invece di svolgere ogni volta una ricerca sulle dimensioni e caratteristiche di un componente (ad esempio, un ascensore), può semplicemente posizionare il relativo oggetto.

 

Gli oggetti sono l'anello fra progetto e costruzione

Gli oggetti hanno un ruolo determinante nella progettazione BIM, sin dalle prime fasi della progettazione. Li posizioniamo come fossero volumi della nostra composizione, ma in realtà contengono al loro interno dati e parametri che anticipano la posa in opera e il loro uso nel tempo. Gli oggetti costituiscono l’interfaccia fra la progettazione, intesa come processo mentale e creativo, e il processo costruttivo, fatto di innumerevoli scelte pratiche.

La maggior parte degli oggetti di cui abbiamo bisogno esiste già. Sono disponibili nelle librerie di sistema o come oggetti sviluppati dagli stessi fornitori. Del resto, se in cantiere posizioniamo un ascensore, questo non verrà progettato e costruito su misura, ma useremo elementi presi da catalogo, adattando le misure dell’involucro.

Quando i software BIM hanno cominciato a muovere i primi passi, la maggior preoccupazione era rendere gli oggetti il più possibile parametrici per facilitare il compito dei progettisti. Con il passare degli anni, quando il BIM ha cominciato a delinearsi come una disciplina autonoma, si è capito che gli oggetti devono essere il più possibile veritieri e conformi alla realtà, e quindi unici.

Abbiamo già trattato l'argomento in questo articolo sull'evoluzione degli oggetti nel BIM, dai blocchi 2D agli oggetti tridimensionali intelligenti.

 

Oggetti parametrici personalizzati?

Parametricità e specificità sono apparentemente in contraddizione: la modulazione degli oggetti da generico a specifico viene gestita attraverso i LOD/LOIN (ma questa è un’altra storia, di cui parleremo prossimamente). La necessità di avere oggetti personalizzati altamente parametrici va dunque in qualche modo ridimensionata: da quando utilizzo Archicad - e parliamo oramai di quasi vent'anni - non ho praticamente mai avuto bisogno di ricorrere a oggetti personalizzati parametrici. La personalizzazione degli oggetti riguarda principalmente i seguenti casi:

  • Oggetti generici che durante le fasi iniziali della progettazione vengono posizionati e permettono diverse configurazioni - ad esempio un tavolo di cui non conosciamo ancora le dimensioni finali. Diversi oggetti di questo tipo si trovano già nella libreria di sistema di Archicad, con annesse alcune disposizioni d’arredo complete di elementi accessori, ad esempio il tavolo con le sedie disposte a seconda delle dimensioni totali dello stesso;

  • Oggetti specifici che vengono montati e allestiti in loco secondo la disponibilità dei componenti per costruirli: è il caso di elementi di arredo nel settore Retail e degli allestimenti fieristici ed espositivi. Anziché posizionare vetrine di diverse misure possiamo configurare un unico oggetto in diversi modi per adattarlo ai layout d’insieme, e l’elemento finito corrisponderà comunque all’oggetto personalizzato;

  • Componenti che vengono utilizzati per definire dei macro oggetti: ad esempio un pannello di un sistema di facciata o un giunto di una struttura reticolare. I pannelli possono essere configurati per variare il pattern della facciata, regolando ad esempio i livelli di opacità/trasparenza. Il giunto può assumere le inclinazioni delle aste da connettere. Gli oggetti costituiti a loro volta da oggetti consentono di gestire agevolmente livelli di complessità superiori.

Le immagini qui sopra si riferiscono a un progetto sviluppato in Russia dallo Studio DUTCH. Per saperne di più puoi consultare questo articolo sulla relazione fra Grasshopper e GDL.

Un discorso a parte va fatto per i serramenti che, a partire dalla fase esecutiva, diventano elementi specifici, quindi non serve che siano ulteriormente modificabili. Invece devono essere parametrici per quanto riguarda le dimensioni generali, gli attacchi al muro, i davanzali e tutta la dotazione di accessori.

 

Gli Strumenti per oggetti: Library Part Maker

In Archicad abbiamo sempre potuto creare oggetti personalizzati, semplicemente salvando un insieme di geometrie con il comando Archivio > Librerie e Oggetti > Salva selezione come. Questa semplice procedura ha dei limiti che possono essere superati attraverso l’uso di alcuni strumenti. Se ancora non li conosci, li troverai presto indispensabili.

Library Part Maker è un tool gratuito disponibile per gli utenti in Contratto di Assistenza e Aggiornamento. Permette di creare oggetti di ogni tipo, dai serramenti, alle luci, agli elementi impiantistici che sono modulabili attraverso le Opzioni Vista Modello. Vale a dire che possono essere regolati a seconda del tipo di rappresentazione prescelta (o della scala di rappresentazione) in visualizzazione semplificata, completa o dettagliata.

I serramenti ottenuti tramite il Library Part Maker sono specifici (possiamo cioè utilizzare dei profili reali presi a catalogo) ma sono al contempo parametrici, perché tutte le impostazioni degli attacchi a muro, spalletta, davanzale, sguinci, ecc. sono gli stessi di un qualsiasi serramento disponibile nella libreria Archicad di sistema.

 

Gli Strumenti per oggetti: PARAM-O

L’ultimo tool di casa GRAPHISOFT è PARAM-O, di cui è recentemente uscita anche la versione MacOS. Per dare a chiunque la possibilità di creare i propri oggetti personalizzati, anche a chi non conosce il linguaggio di programmazione GDL, è stato messo a punto un sistema a nodi visuali che sostituisce l’uso degli script. È un sistema relativamente semplice e potente che può toglierti diverse soddisfazioni.

Di seguito proponiamo un tutorial su come costruire una vetrinetta. L’esempio verrà ripetuto due volte: la prima con i soli elementi privi di spessore così da comprendere meglio il principio generale, e la seconda utilizzando dei profili reali, per chiarire come gestire gli spessori degli elementi e le loro posizioni reciproche. Infine vedremo come creare un giunto strutturale con una parte rotabile.

 

La prima cosa da padroneggiare in PARAM-O è proprio il posizionamento degli elementi. Come avete visto nella seconda parte del filmato, ogni oggetto viene dapprima posizionato all’origine, per poi essere spostato nella sua posizione finale. Attenzione quindi agli spessori: in molti casi lo spostamento di un elemento è pari alla dimensione desiderata +/- lo spessore del profilo utilizzato. 

Nel terzo esempio invece vediamo come procedere nel caso si debba impostare la rotazione di un oggetto o di una sua parte: dobbiamo spostare il nostro elemento in modo tale che il fulcro della rotazione si trovi nel punto d’origine 0,0,0 per poi, una volta definito il parametro rotazione, spostarlo nella sua posizione finale. È utile quindi ragionare in termini di vettori, poiché le operazioni di spostamento sono numerose e ripetitive e possiamo in questo modo utilizzare più volte gli stessi valori di spostamento.

PARAM-O è strumento nuovo, in via di sviluppo e quindi con tante funzionalità ancora da implementare. Ad esempio non vengono gestiti gli script 2D e quindi la rappresentazione in pianta è una proiezione del 3D, mentre uno dei punti di forza degli oggetti GDL è proprio la capacità di gestire in maniera indipendente 2D e 3D: un esempio su tutti è la placca parametrica presente nella libreria ARCHICLUB che permette di avere una visualizzazione realistica nel 3D e simbolica nel 2D. 

Probabilmente il futuro ci riserverà nuove interessanti soluzioni; nel presente, da autodidatta, ho creato in mezzora il mio primo oggetto parametrico in Archicad.